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al testo di Valentina Grazia Har
La malinconia desiderio di primavera
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Mi sveglio fra le braccia lentissime del giorno La pioggia carezza la mia stanza Come il velo la sua sposa Che sorride sola nel buio scopribile di teneri segreti.
Lascio poi il sogno e il letto con il suo attorno di tepore Per indossare le vesti di chi ha perso l’aurora
E finisco sempre per spolverare la tua foto Come sei nullo di musica nella mia vita!
Eppure mi avvio per un viale con un ritmo di alberi spogli La cui eco mi raggiunge e suona così: “Gli alberi spogli sono solo desideri di primavera”
Sarebbe toccante essere in ascolto del cielo come un prato Invece del triste destino di essere chiusi in una vecchia foto E non optare per un cielo azzurrissimo Che assomiglierebbe al meccanismo della felicità.
Solo a volte sogno la pioggia come un velo e io la sua sposa
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Antonio Aiello
- 09/01/2018 14:50:00
[ leggi altri commenti di Antonio Aiello » ]
l giorno “non ingrana”, meno male che la pioggia accarezza, come il velo la sua sposa che sorride nel buio tra teneri segreti... tutta colpa della foto che imprigiona? E se la foto segue la “logica” degli alberi spogli, davvero si può andare ben oltre... e già che la poesia è una meravigliosa risorsa!
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Alberto Becca
- 20/09/2013 20:48:00
[ leggi altri commenti di Alberto Becca » ]
il triste destino di "essere chiusi in una vecchia foto" è, ahimè un destino comune a tutti , o per lo meno a tutti coloro che dopo il passagio a miglior vita "giaciono incorniciati su mobili, comodini librerie scrivanie o altro" ; penso pero a tutti coloro (e sono tanti !!) che nessuno ricorda, che non hanno lasciato nessuna foto, nessuna immagine, penso a una mia parente, vissuta sola, morta sola, che ora è stata anche estromnessa dalla sua tomba.. Grazie perchè questo testo, delicato, educato, lirico e garbato, porta a profonde riflessioni.
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